FILARMONICA BORGOGNONI
I VINCITORI
Le poesie vincitrici dell'edizione 2023 del Premio Nazionale di Poesia "P. Borgognoni" sono:
Prima classificata
Il nostro spazio · Fabrizio Bregoli
Seconda classificata
Gli inadatti · Ivan Fedeli
Terza classificata
Soirée · Raimondo Iemma
Poesie segnalate
Perle ai Porci · Alfredo Panetta
Kos · Umberto Vicaretti
L'istante · Maria Felicetti
Menzione speciale
Il tramonto · Nadia Nencioni
Il nostro spazio
I pomodori, quel nostro orto minimo
georgica di un credo elementare.
Piantine trapiantate in doppia fila
disposte a bina, ai lati dell'aiola,
le foglie che sanno farsi arco. Mani.
Nel mezzo il solco cupo della terra
quella frontiera brada, inospitale
erbe infestanti, un verde da scerpare.
L'esilio necessario.
Noi le mani che separano, creano
il vuoto per la congiunzione, tracciano
integro il deserto.
Nostra missione
vivere quella zolla inabitata,
la divisione il solo nostro spazio.
Fabrizio BREGOLI
Cornate d'Adda (MB)
Gli inadatti
Tanto difficile da immaginare
davvero il paradiso?
G. Raboni
1.
Chissà a Pittsburgh che diranno di noi
se anche da loro batte forte il sole
mentre si baciano qua e là nei parchi
o guardano le vetrine del centro
parlando dei figli grandi del traffico
che va verso le strade lunghe a nord
dove ci si incontra, ci si separa.
Chissà quando chiederanno di Dio
e faranno l'amore stringendosi
come a giurarsi il futuro per sempre
prima di contare a dito le nuvole
tenendole ferme nel cielo e finire
di corsa su un tram da prendere al volo senza biglietto o pensiero. Così
l'uomo di mezza età nella sua faccia
da lunedi e il passo alla Springsteen immaginando un sogno americano
anni Settanta tra un divieto di sosta
e le ragazze che ridono improbabili
nel silenzio di via Feltre. Così
in questo maggio acerbo Milano
che associ tu l'oceano al Naviglio
la donna peruviana all'Esselunga
e l'idea di un mondo grande ancora
da dire dalle parti dei quartieri
fuori mano e dei gerani sul balcone
tanto inconfondibili, universali.
Ivan FEDELI
Vimodrone (MI)
Soirée
Certi impeccabili signori
ricevessero un invito al ballo della Wehrmacht
tuttora tentennerebbero.
E se infine decidessero
per un cortese diniego al Répondez S'il Vous Plait
sarebbe poiché i rapporti di forze
ancora sono da definirsi.
Assorti alla finestra a rimpiangere
la sobria eleganza del salone,
la rapida intesa sessuale, nell'eventuale sera...
Ma nel vicolo buio un bel calcio lo sferrano anche loro
al ragazzo che ha cessato di difendersi
casomai un notabile li stesse osservando e gli chiedesse poi di grazia una plausibile giustificazione
per essersene stati in disparte.
Raimondo IEMMA
Torino
Perle ai Porci
Maria Chindamo, imprenditrice di Limbadi,
fu rapita il 6 maggio 2016.
Gli inquirenti ritengono che il suo corpo
sia stato dato in pasto ai porci.
Nel tempo brusco di un mattino
le hanno fottuto la luce.
Quella tenuta a catena
negli arti, palmo a palmo
a sillabe spezzate, quella
traboccante nello sputo
di un fiato. Portata via
nel soffio di una rosa. Frodata.
In certi luoghi, ai luoghi stessi
invisi, dove Dio è assente
ingiustificato, strisciano cobra
mascherati da persone. Loro
sanno a memoria la legge
del veleno, di cui per casta
si arrogano la concessione.
(Osso, Mastrosso e Carcagnosso,
se ti ribelli, io ti sputo addosso!)
Ritengono che i porci abbiano
un'anima feroce. E fauci che divorano persino le comete. Non restano nemmeno
i capelli di una bambola di carne,
un ghigno sulla terra fatta fango.
Un colpo sulla nuca ai più audaci sogni.
Vanno così le cose, senza
che il sole emetta il suo verdetto
o che i semi scaldino il ventre
dell'inverno. Due occhi persi,
nel desiderio di futuro.
E i vicini di casa, rinfrancati
non sentiranno più il puzzo di marchese.
Alfredo PANETTA
Milano
Kos
(arrivi/partenze)
Sulla spiaggia di Kos bambini approdano
(Mosè distratto, immemori le acque).
Dormono sulla sabbia e più non sanno
se quel sonno è la notte, o se un altro
giorno cova la luna.
Più non sentono
il grido soffocato delle madri.
Lieve li sfiora e li accarezza, come
a chiedere perdono, la risacca.
Dispersa intanto avanza, agli arenili,
muta una folla senza più memorie.
Ma qui nessuno può restare: il patto
era inseguire il sole ad occidente
(più a nord alziamo muri e non sappiamo
che quel popolo in fuga siamo noi).
Umberto VICARETTI
Roma
L'istante
Invano ho ricercato l'essenziale,
il mistero racchiuso nell'istante,
il principio dell'attimo fatale
che scorre silenzioso o altisonante,
e passa e fugge come un soffio frale,
senza preannunci, né addii, incurante
della sorte, del vuoto viscerale,
del languore che resta. Mendicante
di parole, di un cielo che ho smarrito,
di un bacio che redima, tremo e vivo.
Nelle vene l'urgenza della rosa
e il disincanto roco, se ogni cosa
scivola e non perdura, il folle abbrivo
ad accordare presente e infinito.
Maria FELICETTI
Buccinasco (MI)
Il tramonto
Il pomeriggio se ne va.
Il tramonto si avvicina,
un momento stupendo,
il sole sta andando via (a letto)
è già sera, tutto è finito.
Nadia NENCIONI
Firenze, 24 maggio 1993