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LA STORIA

Associazione Filarmonica

“Pietro Borgognoni”

 

Le origini

 

Il Corpo Musicale di Porta al Borgo, come si chiamava all’inizio della sua lunga storia la Filarmonica Borgognoni, vide la luce nel 1813 per iniziativa di Angelo, Ferdinando e Giuseppe BoccacciniN. BartoliGian Maria CheliMosè ChitiFerdinando MariniPietro MortainiQuinto e Terzo RafanelliOttavio Pacini e Jacopo Stilli, che ormai da tempo si riunivano in casa Boccaccini per suonare. Erano tutti artigiani e commercianti che avevano la Bottega nel Rione di Porta al Borgo all’inizio della Strada Regia Modenese “Ximenes-Giardini”, detta anche Transappenninica Pistoia-Modena, che metteva in collegamento il Porto di Livorno con il Nord Italia e quindi con l’Europa. La strada fu inaugurata ufficialmente il 1° maggio 1781.

Quando nacque il Corpo Musicale, il Rione o “Suburbio” di Porta al Borgo faceva parte dell’omonima Cortina: con la Riforma Leopoldina del 1775, infatti, il territorio del Comune di Pistoia era stato suddiviso in quattro Comunità – Porta al Borgo, Porta San Marco, Porta Carratica e Porta Lucchese – oltre alla Comunità Civica di Pistoia, ristretta di fatto alla cinta muraria, raggruppando così le precedenti novantanove Cortine o Comunelli.

La prima uscita ufficiale del Corpo Musicale è datata 28 maggio 1815, in occasione del passaggio da Pistoia di Papa Pio VII che rientrava a Roma dopo l’esilio napoleonico. Fu in quell’occasione che i Musicanti si dotarono anche della prima “montura”, vale a dire l’uniforme.

Il 12 settembre 1847 il Corpo Musicale, insieme a tante altre bande, si recò a Firenze per la “Festa della Bandiere”, atta a ringraziare il Granduca per la concessione della Guardia Civica. Per l’occasione i Musicanti si presentarono con una divisa “tricolore”: giubba verde, pantaloni bianchi e pennacchio rosso, accompagnati da un bellissimo Gonfalone azzurro di seta con sopra ricamati gli stemmi della Comunità di Porta al Borgo e di quella Civica di Pistoia; il disegno era del pittore Bartolomeo Valiani, lo stesso che aveva affrescato il Pantheon degli Uomini Illustri del Parterre di Piazza San Francesco.

Il 24 giugno 1878 venne ufficialmente costituita tra i “suburbani” di Porta al Borgo una Società che prese il nome di Società Filarmonica di Porta al Borgo, e venne approvato il primo Statuto del sodalizio. Fu eletto Presidente Felice Signorini e nominato Segretario Gaetano Petrini. Dal momento che in tale Statuto poco o niente si diceva della Banda e dei suonatori, il 5 gennaio 1885, con l’intento di riappropriarsi di un ruolo che si vedevano sfuggire di mano, cinquantadue “dilettanti di musica” sottoscrissero un Regolamento che dettava le norme che i Musicanti dovevano osservare per il buon funzionamento del Corpo Musicale.

Il 30 settembre 1893 il Corpo Musicale di Porta al Borgo, sotto la direzione del Maestro Pietro Borgognoni, partecipò a Lucca al Concorso regionale Bandistico indetto nell’ambito delle manifestazioni del Settembre Lucchese, ricevendo una Medaglia d’oro e un Diploma d’Onore.

Nei mesi di luglio e agosto 1899 ebbe luogo a Pistoia l’Esposizione Circondariale organizzata dalla Società “Utile e Diletto” nella zona di Piazza San Francesco e dell’ex Convento di Santa Maria degli Angeli (o da Sala) per onorare il bicentenario della nascita di Niccolò Puccini. Per l’occasione il Corpo Musicale eseguì l’Inno a Niccolò Puccini, appositamente composto dal Maestro Pietro Borgognoni. Per questa sua partecipazione il Corpo Musicale ricevette in seguito un Attestato di Benemerenza rilasciato dal Comitato Esecutivo della manifestazione.

Nei primi anni del Novecento il Corpo Musicale prestò diversi servizi durante manifestazioni promosse da vari Enti dediti alla Assistenza e al Volontariato, ricevendo sempre Attestati e Diplomi oggi conservati nell’Archivio Storico della Filarmonica.

Nel 1917 Pietro Borgognoni, che era Direttore del Corpo Musicale dal 1890, morì improvvisamente.

Nel 1921, in ritardo a causa dei lutti e delle distruzioni lasciati dalla Prima Guerra Mondiale, gli abitanti di Porta al Borgo vollero ricordare e festeggiare il primo Centenario della “loro Banda”: a tale scopo vennero costituiti un Comitato Esecutivo, composto da Soci della Filarmonica, e un Comitato d’Onore composto dalle maggiori Autorità della Città e della Provincia. Venne istituito anche un Patronato delle Signore e Signorine, presieduto dalla Sig.ra Iride Banti-Marradi, che offrì alla Società Filarmonica, in ricordo dell’evento, un altro Gonfalone azzurro, dipinto stavolta dall’artista Cesare Borsi. Furono organizzati una Grande Fiera di Beneficienza, gare sportive e altri importanti avvenimenti, che si tennero nel Parco della Villa di Scornio. Al termine dei festeggiamenti il Corpo Musicale ricevette un Diploma di Benemerenza e una Medaglia commemorativa.

 

1925-1940: gli Anni della Gloria

Gli anni che vanno dal 1925 al 1940, coincidenti con la Presidenza di Gino Mandorli, imprenditore pistoiese del ferro, sono ricordati come gli “anni della gloria” della Banda del Dopolavoro Borgognoni: così venne infatti ribattezzato il Corpo Musicale, dopo che la Società Filarmonica ebbe deciso di aderire all’Opera Nazionale Dopolavoro. Si accentuò in quegli anni il carattere “padronale” della Banda, sempre più impegnata in cerimonie, raduni, sfilate e concerti nelle più rinomate località di villeggiatura e turistiche, ma anche sempre più reggimentata. D’altronde i “Musicanti” erano semplici – seppur eccelsi – suonatori, diretti dai più valenti Maestri ma senza alcuna voce in capitolo per quanto riguardava la gestione della Filarmonica.

Nel 1923, su proposta del Segretario Giuseppe Marini, il Corpo Musicale di Porta al Borgo cambiò nuovamente nome e fu intitolato al Maestro Pietro Borgognoni.

Dal 26 al 29 aprile 1929 la Filarmonica, diretta dal Maestro Angelo Borlenghi, partecipò a Roma al Concerto Bandistico Nazionale indetto dall’Opera Nazionale Dopolavoro, classificandosi al primo posto nella Seconda Categoria (Sez. A). La Giuria era presieduta dal grande compositore Pietro Mascagni.

Il 16 maggio 1930, in occasione della visita di Benito Mussolini a Pistoia, la Banda Borgognoni, per la sua “rinomanza”, fu scelta per tenere un Concerto davanti alla Prefettura, eseguendo lo stesso repertorio presentato a Roma nel 1929. Al termine il Duce, entusiasta delle esecuzioni – specie di quella dei Vespri siciliani – vergò il Programma di Sala con il proprio autografo, unito alla frase “ascoltando e ammirando”.

Nel 1931 morì il Maestro Angelo Borlenghi, dopo un malore avuto durante lo svolgimento delle prove della Filarmonica.

Dal 24 al 26 maggio 1935 la Banda, diretta dal Maestro Domenico Cortopassi, partecipò, sempre a Roma, al Convegno Nazionale Bandistico organizzato ancora una volta dall’Opera Nazionale Dopolavoro, classificandosi al secondo posto in Prima Categoria. Al termine del Convegno, alla presenza del Duce, il Maestro Pietro Mascagni diresse il Grande Concerto con la partecipazione di tutte e cinquantadue le Bande presenti. I Diplomi delle due manifestazioni e lo Spartito del Concerto del 1935 sono conservati nell’Archivio Storico della Filarmonica.

 

1945: si riparte!

Il 21 marzo 1945, dopo le perdite e le rovine provocate dalla Seconda Guerra mondiale, si riunì per la prima volta dalla Liberazione della Città il Consiglio Direttivo della Società Filarmonica, che risultava così composto: Ferruccio Gasperini Presidente, Ferinando Menici Vice Presidente, Osvaldo Turchi Segretario, Salvatore Fortunati Provveditore, Luigi Berti Vice Provveditore, Gustavo Belli CassiereUmberto BallatiQuintilio BardelliRiccardo GallacciGiulio GelliAntonio IacomettiGino MandorliOnofrio Offerti e Gino Rafanelli Consiglieri. Il Consiglio, nella sua composizione, guardava ancora al passato, ed era ancora funzionale a una Banda di tipo “padronale”.

Il 22 aprile 1945 l’Assemblea dei “Musicanti” decise di istituire una Commissione Interna, composta da tre Musicanti eletti con voto segreto tra i componenti la Banda, allo scopo di ritagliarsi uno spazio decisionale: venne così approvato uno Statuto con un marcato spirito democratico.

Il giorno 8 maggio 1945 la Filarmonica riprese ufficialmente la sua attività, suonando e manifestando insieme al popolo per festeggiare la riconquistata libertà.

Il 7 giugno 1946 si insediò il nuovo Consiglio, che elesse Presidente il Prof. Francesco Camici. Nella stessa seduta fu nominata una Commissione con l’incarico di proporre ai Soci un nuovo Statuto in sostituzione del vecchio, andato perduto durante gli eventi bellici.

Nel mese di agosto 1946, per iniziativa di Francesco Camici, il canile che si trovava di fianco al Pantheon fu spostato, e al suo posto vennero installati due pallai per il gioco delle bocce. Il Consiglio propose anche di erogare un compenso di Lire 1.000 alle “due donne Tabani” affinché lasciassero liberi i locali attigui alla Sala Musica, che occupavano in quanto sfollate.

Nel corso del 1947 entrarono a far parte del Consiglio Direttivo cinque Musicanti: il Maestro, il Capo Musica di diritto e altri tre musicisti eletti dal Corpo Musicale.

Il 20 marzo 1950 si insediò il nuovo Consiglio, nel quale entrarono, per la prima volta, due personaggi destinati a segnare profondamente la vita della Borgognoni: Giulio Fiorini e Garibaldo Querci.

L'8 febbraio 1951 il Consiglio decise di associare il Circolo Ricreativo all’ENAL.

Nel 1954 il Corpo Musicale stava ancora faticosamente serrando le sue fila per riprendere un discorso musicale con la Città, interrotto a suo tempo dagli eventi bellici. Nell’imminenza dei festeggiamenti per Santa Cecilia, Patrona dei Musicisti e della Musica, il Consiglio Direttivo, oltre al tradizionale pranzo sociale presso la sede del Parterre, decise di ricordare con una serie di manifestazioni il 140° anniversario della fondazione del Corpo Musicale di Porta al Borgo.Venne così stabilito di:

predisporre una pubblicazione che ricordasse “le origini e la vita della Banda Borgognoni”, affidandone l'incarico al Segretario del Consiglio Osvaldo Turchi, che si avvalse degli appunti della Maestra Florisa Giovannelli e del Cav. Ferruccio Gasperini, oltre che del materiale fornito a suo tempo, per la pubblicazione del 1921, da Giuseppe Marini, che per tanti anni era stato Segretario del sodalizio e che nel 1923 aveva proposto di intitolare la Banda al Maestro Pietro Borgognoni;

effettuare una Gita Sociale a Sestola il 4 luglio con un Grande Concerto finale nella cittadina, alla quale parteciparono oltre duecento tra Musicanti, familiari e amici;

tenere un Concerto in Piazza Gavinana il 21 novembre, diretto dal Maestro Rolando Vezzani.

Il 22 novembre, giorno di Santa Cecilia, nei locali della sede della Filarmonica fu presentato il libro di Osvaldo Turchi e furono consegnate Medaglie d’Oro, d’Argento e di Bronzo, rispettivamente ai Musicanti con oltre 50, 40 e 25 anni di attività.

Il 23 ottobre 1955 vennero inaugurati i nuovi locali della Società Filarmonica “Pietro Borgognoni” e del Circolo Ricreativo ENAL, grazie a interventi fatti quasi esclusivamente con il lavoro volontario dei Musicanti.

 

Gli anni Sessanta: in crisi d’identità

A partire dalla metà degli anni ‘60 la Filarmonica Borgognoni vive un periodo di profondo dubbio che mette in serio pericolo la prosecuzione della sua attività. Alle ricorrenti difficoltà economiche e ai problemi della storica sede del Parterre si aggiunge un’evidente e profonda crisi d’identità: il Corpo Musicale dei “gloriosi” anni Trenta non c’è più – e non può esserci perché il mondo esterno sta cambiando – e di fronte a tutto questo la Filarmonica nel suo insieme non riesce, per il momento, a dare risposte, né a ritagliarsi un nuovo ruolo nel mutato contesto civile e culturale. L’attività della Banda si riduce ormai a pochi concerti istituzionali, e spesso non è in grado di mantenere gli impegni presi perché mancano i suonatori; è in difficoltà anche la Scuola di Musica, da sempre serbatoio e garanzia di continuità.

Poi, lentamente, non per un miracolo ma per la tenacia di alcuni, le cose iniziano a cambiare. Si intravede un altro ruolo nella vita civile e culturale della Città, che dal canto suo riscopre la Borgognoni: l’Amministrazione Comunale, in particolare, la sente di nuovo sua e le affida un ruolo ben preciso nel quotidiano svolgimento della vita della Comunità. Si comincia a suonare alle Feste di Partito e in tante occasioni di festa e di ritrovo delle persone. Questo porta alla nascita dei cosiddetti “Gruppi Minori”, che si affiancano alla Banda e che, grazie alla loro leggerezza e duttilità, divengono in breve tempo un autentico strumento di partecipazione alla vita collettiva. Anche la Scuola di Musica riprende lena e, altro segno di ritrovata vitalità, al vecchio Premio di Pittura si affianca, a partire dal 1968, il Premio di Poesia “P. Borgognoni”. Non mancano naturalmente i momenti di contrasto e scontri verbali anche piuttosto accesi, eppure al fondo c’è sempre una sottile ma forte linea rossa: è la voglia di suonare e di stare insieme, che riesce a far superare tutti gli ostacoli e i contrasti.

Tutta la suddetta attività viene oggi indicata con il termine “nuovo corso”.

 

Il nuovo corso

 

Le trasformazioni iniziate con la fine degli anni Sessanta hanno permesso alla Filarmonica Borgognoni di trasformarsi in un’esperienza del tutto originale in cui, accanto ai “servizi” resi alla Città e alle “collaborazioni” importanti, si evidenzia un totale recupero dell’iniziale cultura dilettantistica. La Banda abbandona del tutto il suo essere un soggetto “nobile” per adattarsi alle esigenze che scaturiscono dal territorio e dal suo tessuto sociale, permettendo anche il modificarsi e il consolidarsi del rapporto con l’Amministrazione Comunale.

Il tutto troverà la sua sintesi il 9 dicembre 1993, quando l’Assemblea Ordinaria della Società Filarmonica “Pietro Borgognoni” modificherà lo Statuto per costituire la Associazione di promozione sociale “Pietro Borgognoni”.

Il nuovo Statuto sancisce la fine della Banda “padronale”: il Consiglio Direttivo, cui spetta la gestione dell’Associazione, è infatti ormai composto, a parte qualche “laico”, esclusivamente dai musicisti, che tornano così a essere i protagonisti assoluti della vita e del funzionamento della Filarmonica.

Per quanto riguarda i rapporti con il Comune di Pistoia, e segnatamente con gli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali, inizia la partecipazione attiva e costante della Filarmonica alle seguenti attività: Natale in Città, Pistoia Festival, Festa della MusicaLa Banda e il Sociale (Estate in varietàSpazio IncontriBallo in Piazza) e Pistoia Ragazzi.

Il “nuovo corso” della Filarmonica si caratterizza anche per gli stretti rapporti che si vengono a creare con tutta una serie di Associazioni e Istituzioni civili, culturali, politiche e religiose, che portano nel giro di pochi anni a un aumento molto consistente dei “servizi” resi alla Città, raggiungendo anche punte di oltre 180 interventi sul territorio in un anno.

Tra gli avvenimenti di questo periodo ci piace ricordare i seguenti:

 il 9 settembre 2001 la Banda partecipa alla Festa Sassone nella Città di Zittau in Germania, gemellata con la Città di Pistoia;

 l'8 giugno 2004 la Filarmonica suona a Parigi all’Istituto Italiano di Cultura, presso l’Ambasciata Italiana, in occasione dell’inaugurazione della Mostra “Giardini di Toscana”, curata da Regione Toscana, Comune di Pistoia, Camera di Commercio di Pistoia e Associazione dei Vivaisti;

 l'8 novembre 2006 la Consulta del Volontariato Sociale e Socio-sanitario del Comune di Pistoia, con voto unanime, assegna il Premio del Volontariato alla Filarmonica Borgognoni;

 il 22 settembre 2012, in occasione della Festa del Teatro Manzoni volta a presentare la stagione di Prosa 2012-2013, la Banda sfila per la Città per richiamare, come un novello Pifferaio Magico, le persone a teatro;

 il 5 febbraio 2013, con il tradizionale Concerto d’Inverno al Teatro Manzoni, iniziano le manifestazioni per ricordare i duecento anni di vita del Corpo Musicale di Porta al Borgo;

 il 12 novembre 2013, alla Biblioteca Forteguerriana, viene presentato il volume Passa la Banda: Duecento anni di storia della Borgognoni a Pistoia; viene anche inaugurata una Mostra nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale, contenente i più importanti cimeli provenienti dall’Archivio Storico della Filarmonica.

Tra gli interventi più recenti ci piace inoltre ricordare i due Concerti di Tango con Antonio Fiorillo, tenutisi nei Teatri Romani di Verona e Fiesole, i Concerti eseguiti nel Deposito Materiali Rotabili delle Ferrovie dello Stato di Pistoia nell’ambito del Progetto FLOEMA e la collaborazione con Riccardo Tesi e Banditaliana in occasione del Quarrata Folk Festival del 2017.

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Il Maestro Pietro Borgognoni

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